Egregio datore di lavoro,
nonostante gli innumerevoli C.V. spediti e le iscrizioni alle varie agenzie di lavoro, pare sia impossibile trovare un impiego. Pur ammettendo di trovarmi in una situazione comune a tanti, non riesco proprio a controllare il mio crescente senso di frustrazione, ragione per la quale ho deciso di scriverle nella speranza di fare la sua conoscenza al più presto.
In risposta ai miei appelli, ogni tanto ricevo qualche telefonata in cui mi propongono colloqui di presentazione, ma appena scoprono la mia età vengo gentilmente glissata. "Abbiamo avuto il nominativo dalla scuola" mi dicono "pensavamo fosse più giovane..." Mi chiedo perché l'età sia un fattore così determinante. Una donna di 49 anni non può aspirare a un lavoro al pari di una ventenne? E che dire delle ventenni? Molte vengono scartate perché prive di esperienza. Come possono fare esperienza se non consentite loro di provare? Il mio non vuole essere un discorso contro una generazione. Il lavoro è la base per la dignità di chiunque, indipendentemente dall'età.
Mi piacerebbe , per questo motivo, che il prossimo colloquio potesse partire su basi giuste, libero da ogni preconcetto. Uno scambio di opportunità: un mestiere per me e tutto il mio impegno e lealtà nei suoi confronti in caso mi trovasse capace e adatta alla mansione da ricoprire. L'entusiasmo, la passione e il senso di responsabilità, sono doti sulle quali potrebbe contare. Mi sono diplomata da poco proprio per rimettermi in gioco, per sognare come tutti un nuovo inizio, un lavoro, un senso di indipendenza del quale non posso più fare a meno.
In attesa di incontrarla al più presto, ringrazio per l'attenzione concessami.
Cordiali saluti.
 
L.P.

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